non ci resta il classico dilemma .....essere o non essere ...il solito fiero e rassicurante moralista di sinistra che flagella col sol riso o il sarcasmo la corruzione diffusa tra i suoi contemporanei e i pericoli per una degenerata democrazia in demagogia e aligarchia.
Consapevole che nell’Italia di oggi sia impossibile recitare la parte del grande artista o intellettuale ,o uomo politico, senza riprodurre in sé le contraddizioni di un’epoca la quale sperimenta per la prima volta che cosa significasse di nuova una guerra combattuta in nome di opposte nuove ideologie, la lotta per il potere tra i partiti, le tentazioni del cesarismo o di nuove forme di autoritarismo economico o mediatico, la tensione crescente tra nuova cultura e tradizione, fra lusso e povertà,autenticità e superficialità.
Ribadire il criterio di Hegel che ci permette di liberare il giudizio storico da quello morale solo a patto di non necessariamente esprimere giudizi ma solo un racconto liberatorio e civile.
La libertà in fondo spinta al suo eccesso può capovolgersi sempre quando non rispetta alcun limite e quindi diventa eslege,diventa o degenera in licenza .....dal basso come anrachia dall'alto come tirannia.
La "città ideale" deve essere realizzata prima di tutto nella propria testa e nel prorio cuore armonizzando le idee e i sentimenti.
" Forse il modello di questa "città" si trova nel cielo a disposizione di chi desidera contemplarlo e , contemplandolo, fissare in esso la proria dimora.Non ha quindi importanza che questa città attualmente non esista e possa esistere
in futuro, perchè comunque egli potrebbe occuparsi di questa "città" interiore e non di un'altra" Platone, Repubblica.
mauro orlando
domenica 24 ottobre 2010
Elisir d'amore per .......la democrazia liberata.....
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