lunedì 25 ottobre 2010

Elisir d'amore per la .......bellezza.

Sul fondo e dall’alto
è così importante apparire?
anche la persona più insospettabile, con un microfono in mano, o una tastiera e un blog, è capace di lanciarsi in lunghissime dissertazioni piene di certezze, di dogmi.
il risultato è che non siamo in grado di riconoscere la grandezza altrui, lo splendore silenzioso di cose piccolissime o grandissime e di inchinarci di fronte a loro.
forse abbiamo tutti paura, paura di scomparire, di non essere “nessuno” di apparire gregari, accompagnatori, gregge.
ma questa paura è tipica di chi non nutre vera passione per gli altri, per la vita, per il mondo, non solo quello umano.
lunedì mattina, prima di andare via, ho raccolto a cairano un cane randagio quasi moribondo, me lo sono portato via per provare a salvarlo, perché per me equivaleva a fare un po’ di bene, di bene vero, immediato.
rivolgersi a un paese a un paesaggio è operazione che ha bisogno di grande mitezza, di gesti semplici, di menti pulite, poche parole, pochissimi concetti, molti, moltissimi dubbi.
è il dubbio, la frammentarietà, la crepa ad alimentare la nostra vita se vogliamo ancora dirci umani.non dovremmo mai dimenticare di essere il frutto di un caso, e non dovremmo dare al lògos più importanza di quanta non ne abbia.
cosa ce ne dobbiamo fare ancora dei profeti del “cosìsifa”, non abbiamo già subito, nel corso di trecentomila e più anni, già troppe colonizzazioni, troppi percorsi obbligati stabiliti da altri?
io da diverso tempo sto provando a percorrere altre strade. è un po’ come se, per andare a cairano o a monteverde, si sceglie di fare le strade interne invece che l’autostrada o l’ofantina…ma vuoi mettere?
quanti di noi lo fanno?pochi, pochissimi, perché molti sostengono di “non avere tempo”.
io a chi mi dice di non avere tempo non credo più, così come a chi cede troppo spesso alle lusinghe dell’esposizione fine a se stessa.
invece credo sempre di più ai generosi, ai puri di spirito, ai semplici, ai miti, ai furenti e ai folli.
il mio parere è, per dirla con pasolini, quello di cercare molto in alto o molto in basso. solo lì si può ancora trovare il vero splendore.
il tempo della mediaetas non funziona più, non a queste latitudini, non con queste temperature.
il nostro mondo è sfinito, sta morendo. non c’è spazio per galleggiare, bisogna andare a fondo, bisogna tirare un bel respiro e provare a scendere, oppure bisogna iniziare a volare.
elda martino

1 commento:

eldarin ha detto...

grazie mauro per aver ripreso una cosa scritta qualche mese fa.
grazie per la tua attenzione
elda