lunedì 23 ottobre 2017

….troppo da dire
 …. oggi
e….non ne ho la forza
sono
esausto….
…non esaurito
…vorrei  essere
pensatore dell’avvenimento
senza forma e senza evento
differenza….indifferenza
volontà ….azione inoperosa
sempre nomade
in potenza
anarchico e in eccesso
generatore di conseguenze
folgorazione senza luce
senza tuono in ritardo di tempo
cerco…
….impossibilità di nuovo pensiero
di differenze e ripetizioni
di logica senza   senso…..
…..dissenso
….. un Theatrum philosphicum
dei pupi di legno d’ulivo
antico e venato
io ….
grande e paziente
“genealogista nietzschiano”
 ….bacio ancora una volta un cavallo
 refrattario e diffidente
nel “Lingotto” in fiera cadaverica
teatro delle accademie morte
perversioni  nevrotiche del buon senso
che si fa scrittura….
…..pratica di  convinzioni senza  generosità
senza….. clemenza  e compassione
ignoranza innocente ….non colpevole
preterintenzionale ….
io
solo
per il fatto di fare teatro
senza attori e pubblico
rari nantes in gurgite vasto
persone-maschere
non all’altezza del naufragio
di un secolo in prova
senza la dirompenza di un ripensamento
riinvenzione  di  dubbi e sospetti
con taglio netto nella storia delle idee
ritornate vuote nella caverna dei balocchi
dei chiaroscuri visionari
……dopo i formidabili anni
della fantasia  al potere
la mia generazione ha perso…
….. molteplicità sovversiva
piantava cartelli del divieto di vietare
…..anni feroci e vitali
nel fiume del  movimento emerso
da una carsicità medioevale…
schizzi  di fango  da una   macchina desiderante
di corpi senza organi
nel barocco di  deteriori paradossi…
scardinamento  dei contrari e dei distinti
delle dialettiche ottocentesche senza l’uomo
puro Spirito o sfruttato operaio
tertium non datur
…..radicali forme di rovesciamento
sommosse del senso comune…
di uomini in cerca di altra  dimensione
nel mercato a grappoli
di metafore e ossimori
paradossi e paralogie
senza….. filosofia
amore di verità
e…..poesia a buon mercato
uso e abuso di parole
non a caso
forma… informa…. inventa
fabbrica concetti imbellettati…
….. opinioni vuoti a perdere
mascherate di niente
risposte senza  domanda
domande  senza risposta
 attimo ….ora….giorno …anno
scansione  di un tempo imposto
 occasione…circostanza
di secoli sempre più  brevi
pieni  di orrori e dolori
destrutturati e deboli
per paura e vigliaccheria
maschere  e personaggi senza paesaggi e paesi
condizioni e  incognite senza  questione
 …. forse
oggi….
stravagante è porsi un quesito
una domanda  pensata nel kàos
come vuoto da riempire
quando anche  la vecchiaia
veneranda senectus
insegue  il nonsense
di  un’eterna giovinezza
…..una libertà sovrana
senza  regno e sudditi devoti
…..stato di grazia tra la vita e la morte
che ci coglie alle spalle
con un senso di penultimo
alla fine della storia
….io….
….èpuisé…esausto
esaurito del possibile
nelle posture beckettiane …kafkiane
nel teatro delle marionette
dei pupi siciliani
e i soliti pupari ….
nei modi di un  tempo e uno spazio
che si creano
si contraggono
si erodono
in un nulla metafisico
come alibi
lo ….stanco… fermo….inoperoso.
non  realizzo forme ma  eventi
di esistenze inquiete ….
esausto immobile
queata quaetare  et mota movere
perso nelle ultime possibilità
combatto
le  forme vuote
di racconti senza Storia
esausto ….guardo
cinico per amore
una ulteriore trama affettiva
con significati concettuali
destrutturati e deboli
in  un nulla solo ideale
di una estetica
non macchina minuziosa di non sensi
luoghi comuni vuoti
antinomie e antilogie  di labirinti  enigmistici
dell’antialzaimer….. totem e tabù…
della modernità incivile e dolorante…
….i  nuovi acculturati  guri  lacaniani
salottieri  di riporto 
perimetrano e disgiungono fatti e misfatti
concentrati come ospedali
in un “io”
dove
tutto si divide
ma in se stesso
nei  buchi  del cuore  e delle cose…
un “io”
esaurito ….non esausto
 attraversa la penultima sovversione
 quella delle  idee senza  …uomini
… immagini senza anima
parole  senza poesia
e  non smettono di estenuarsi
per arrivare ai corpi
dopo la  chiusura
di ogni immaginazione del possibile
monadi chiuse
per interpretazioni di interpretazioni
di nevrosi e psicosi lobotizzate
cantano in solitudine  
….la propria morte….civile
ancora una volta
stanchi di battaglie di sconfitte
quando il passato ricordava …
 il presente oggi  racconta
 esaurimenti  di niente
come una notte insonne
 la testa fa  mucchietti di  perline di niente
per dire che forse non va bene
eppure si resta così
insopportabilmente seduti
a spiare il colpo che ci raddrizzerà
per l’ultima volta
e ci stenderà per sempre…
in una requiem aeternam….
senza neppure la  morte….

come amore per la vita….

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