….troppo da dire
 …. oggi 
e….non ne ho la forza 
sono
esausto….
…non esaurito
…vorrei  essere 
pensatore dell’avvenimento
senza forma e senza evento
differenza….indifferenza
volontà ….azione inoperosa
sempre nomade
in potenza 
anarchico e in eccesso
generatore di conseguenze
folgorazione senza luce 
senza tuono in ritardo di tempo
cerco…
….impossibilità di nuovo pensiero
di differenze e ripetizioni 
di logica senza   senso…..
…..dissenso 
….. un Theatrum philosphicum 
dei pupi di legno d’ulivo
antico e venato
io ….
grande e paziente 
“genealogista nietzschiano”
 ….bacio ancora una volta un cavallo 
 refrattario e
diffidente
nel “Lingotto” in fiera cadaverica 
teatro delle accademie morte 
perversioni  nevrotiche del buon senso
che si fa scrittura…. 
…..pratica di  convinzioni
senza  generosità
senza….. clemenza  e
compassione
ignoranza innocente ….non colpevole 
preterintenzionale ….
io
solo 
per il fatto di fare teatro
senza attori e pubblico
rari nantes in gurgite vasto
persone-maschere 
non all’altezza del naufragio 
di un secolo in prova 
senza la dirompenza di un ripensamento 
riinvenzione  di  dubbi e sospetti
con taglio netto nella storia delle idee
ritornate vuote nella caverna dei balocchi
dei chiaroscuri visionari
……dopo i formidabili anni 
della fantasia  al
potere
la mia generazione ha perso… 
….. molteplicità sovversiva
piantava cartelli del divieto di vietare
…..anni feroci e vitali 
nel fiume del 
movimento emerso
da una carsicità medioevale…
schizzi  di fango  da una   macchina desiderante
di corpi senza organi
nel barocco di  deteriori paradossi…
scardinamento  dei
contrari e dei distinti
delle dialettiche ottocentesche senza l’uomo
puro Spirito o sfruttato operaio
tertium non datur
…..radicali forme di rovesciamento 
sommosse del senso comune…
di uomini in cerca di altra  dimensione
nel mercato a grappoli 
di metafore e ossimori 
paradossi e paralogie 
senza….. filosofia 
amore di verità
e…..poesia a buon mercato
uso e abuso di parole
non a caso
forma… informa…. inventa 
fabbrica concetti imbellettati…
….. opinioni vuoti a perdere
mascherate di niente 
risposte senza  domanda
domande  senza
risposta
 attimo ….ora….giorno
…anno
scansione  di un tempo
imposto
 occasione…circostanza
di secoli sempre più  brevi
pieni  di orrori e
dolori
destrutturati e deboli
per paura e vigliaccheria
maschere  e personaggi
senza paesaggi e paesi
condizioni e 
incognite senza  questione
 …. forse
oggi….
stravagante è porsi un quesito
una domanda  pensata
nel kàos
come vuoto da riempire 
quando anche  la
vecchiaia 
veneranda senectus
insegue  il nonsense 
di  un’eterna
giovinezza 
…..una libertà sovrana
senza  regno e sudditi
devoti
…..stato di grazia tra la vita e la morte
che ci coglie alle spalle
con un senso di penultimo 
alla fine della storia
….io….
….èpuisé…esausto 
esaurito del possibile 
nelle posture beckettiane …kafkiane
nel teatro delle marionette
dei pupi siciliani 
e i soliti pupari ….
nei modi di un  tempo
e uno spazio 
che si creano
si contraggono 
si erodono
in un nulla metafisico
come alibi 
lo ….stanco… fermo….inoperoso.
non  realizzo forme ma
 eventi 
di esistenze inquiete ….
esausto immobile 
queata quaetare  et
mota movere 
perso nelle ultime possibilità
combatto 
le  forme vuote 
di racconti senza Storia
esausto ….guardo
cinico per amore 
una ulteriore trama affettiva 
con significati concettuali
destrutturati e deboli
in  un nulla solo
ideale 
di una estetica 
non macchina minuziosa di non sensi 
luoghi comuni vuoti
antinomie e antilogie 
di labirinti  enigmistici 
dell’antialzaimer….. totem e tabù…
della modernità incivile e dolorante…
….i  nuovi acculturati
 guri  lacaniani 
salottieri  di
riporto  
perimetrano e disgiungono fatti e misfatti
concentrati come ospedali
in un “io”
dove 
tutto si divide
ma in se stesso 
nei  buchi  del cuore 
e delle cose…
un “io” 
esaurito ….non esausto
 attraversa la
penultima sovversione
 quella delle  idee senza  …uomini 
… immagini senza anima 
parole  senza poesia 
e  non smettono di
estenuarsi
per arrivare ai corpi
dopo la  chiusura 
di ogni immaginazione del possibile
monadi chiuse 
per interpretazioni di interpretazioni
di nevrosi e psicosi lobotizzate 
cantano in solitudine  
….la propria morte….civile 
ancora una volta
stanchi di battaglie di sconfitte
quando il passato ricordava …
 il presente oggi  racconta
 esaurimenti  di niente 
come una notte insonne
 la testa fa  mucchietti di  perline di niente 
per dire che forse non va bene
eppure si resta così
insopportabilmente seduti 
a spiare il colpo che ci raddrizzerà 
per l’ultima volta 
e ci stenderà per sempre…
in una requiem aeternam….
senza neppure la  morte….
come amore per la vita….
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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