giovedì 8 settembre 2016
...le "notti attiche" di Trevico... Clandestinità e decenza per un incontro controverso. …il memorabile ….l’effimero… il sublime ….la paccottiglia il puro kantiano nell’aria impura del tempo….dello spazio e ….le categorie e le idee !? ..forme a priori della mente ordinatrice… “tutto ciò che non è immediato è nullo” e giù una scrollatina di spalle e una sbuffata di …..Cioran …ha avuto il dono dell’immediatezza la capacità di lasciar filtrare parole e le sue scorie scorrono nella circolazione del sangue che sale alla testa senza toccare il cuore parole ...parole di chi le incontra e vi rimangono talvolta allo stato latente finchè un giorno ritornano a risonare intatte dolosorse e incantate….negli incubi poetici delle “notti attiche” di Trevico…. Diogene smarrito ….in pieno giorno “A bassa voce ora conversa con ciascuno di noi” è un tono che sorprende e che confonde sibila quasi parole senza suono come “una parola detta in un orecchio…. …. in un momento in cui non te l’aspettavi …una parola attesa e diventata un ospite inquietante ma indispensabile….. ….tutto il sensorio percettivo torbido ed arido viene costretto risvegliarsi dai suoi sogni dogmatici…. duro viaggio ed una presa in “cura” di una mente cangiante,disponibile…turbolenta e perennemente attiva…... …..guardare gli uomini negli occhi che sfuggono ….guardare le cose …di sbiego… frastagliato e turbolento oggetti a continue distrazioni,divagazioni,simulazioni da sempre i miei ritorni sul luogo dei simposi comunitari “Han dato impressione che il tempo e il modo di arrivare erano quelli di entrare a casa mia dove comando io” con una valigia piena di ragioni…concetti….e fantasie e sogni nel mercato libero della immaginazione al potere… ho sempre amato gli uomini che sanno coniugare sensibilità…sogni e fantasia a sottile ironia e anche a un cinismo purchè sia bizzarro e libero. INSOLENZ A …..IMPRONTITUDINE…. IMMEDIATEZZA ….temo gli scrittori perché abili nel celarsi…per mestiere difficile saperli scovare e smascherarli ….con amore… ermeneutica scaltra e sottile dei salotti parigini…. . dove ogni stile si forma per successive campagne intimidatorie e predatorie in territori destrutturati altrui….. oggi … “il bello non è la promessa o la speranza di felicità…. ma “ l’avidità degli occhi come lotta d’amore in un sogno… un pòlemos filosofico agonistico più che una guerra….. pensare è …..gettare una luce magica nell’oscurità naturale delle cose e elaborare il lutto della banalità superficiale delle azioni umane…. non più pensare o snidare l’Essere Pensare che ama nascondersi “un peccato infinito” d’orgoglio originato in Edipo….. interpretare infinitamente…senza un “inizio” e senza un “fine” …. in un moto incessante,abrupto, frantumato e ricorsivo….. “Zoòs èkon lègon” non più “politikòn” ….condannato di continuo all’umiliazione di nuove conversioni Interprete interpretabile di sempre diverse interpretazioni si rifugia nelle crepe delle sue corazze senza decisioni per sfuggire all’orrore di queste apostasie filosofiche si è orgogliosamente rassegnato alla modestia della debolezza contento di sentire il calore di un asilo dell’impeccabile ingenuità. Tirata giù d’imperio …l’antenna metafisica del’orgoglio razionale Ho educato una capacità folgorante di percepire la pura apprensione dell’istante La capacità a sorprendersi degli istanti in cui la vita rivela la profondità E la complessità multipla dei suoi i piani infiniti……. accontentadosi di sentire e percepire più che pensare mauro orlando
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