domenica 4 settembre 2016

....Romagna mia....Romagna in fior tu sei la stella ...tu sei l'amor.....

Quando anche la Romagna...sì quella della piadina e del "ballo lisssio".....e le sue vacanze ruspanti e vere ..... entrano nella sfera degli "Archistars"...."la modernità incivile" ha vinto e allora ..... sì acceta per pigrizia e per resa una esistenza nella quotidianeità ....attimo per attimo .... il passaggio della nostra cultura del vivere...abitare...riposare dalla forma familiare a quella manageriale....finanziario-globale.....il futuro come idea si fa tecnologia....mezzi e manufatti usati come fini....comunicazione immateriale come ricerca di consenso e convinzione indotta delle moltitudini impaurite dlla morte ....costruzioni architettoniche rassicuranti e anonime..... non come critica del presente secolarizzato o presentizzato dove a nche i progetti ideali politici e sacri...diventano semplici manufatti abitativi generici e temporanei secondo progetti disegnati e realizzati senza anima...neanche da ricercare tra le suppellettili del grande consumo.....progetti divenuti prodotti commercializzabili...merce tra le merci ..... non da abitare e vivere per acquistare un senso personale ..... esistenziale e sociale.....senza una dialettica formale o concreta tra interno-esterno ...verticale-orizzontale ....solo immagine ammiccante,luminescente e superficiale come visibilità mercantile....ogni momento della vita ....anche quelli intimi e irripetibili....deve farsi evento con interessi legati ad un presente che non passa e non vuole passare ....sgangiato dalla pesantezza del passato e dalla fumosità del futuro.....manufatti unici e muolteplici per grandezza e forme .....come forza del potere "arcano-invisibile " finanziario e innaturale dalle molte maschere e canovacci ....spazi verdi disegnati da professionisti della bellezza per confezione da esibire in modo temporaneo nel periodo estivo....o di "vacanza" con piantumazione stagionale consumato nel ciclo provvisorio vita-morte.....coerenti al tempo della perdita di senso della identità comunitaria di nascita ....nel tempo immobile della postmodernità della rappresentazione e della finzione senza possibilità estetica o concreta in una vuota metafisica del presente eterno....gli Archistars hanno venduta l'anima a Mefistofele nello scambio di fama e denaro per un prodotto senza scopo se non materiale o tecnico ....uno scopo che è anche uso...fondamento...senso...intenzione...progetto di vita reale e vissuta....un ritorno ad una opera d'arte .....prima dell' avvento e signoria della "Tecnica" ...il ritorno come "nostos" sentiemntale ad .una pratica artistica e creativa con intenzioni "poietiche".....un sapere che sa riprendersi l'anima in autonomia oltre le eteronomie etiche del cliente e del committente....con Diogene ....con un po di cinismo in meno e di buon senso in più....qui a Milanomarittima... che cerca "en plei soleil" in qualche osteria tra piadine...cappelletti e tagliatelle e buon lambrusco...il vecchio architetto romagnolo che aveva pensato di andare oltre Cervia....il canale e i pescatori.... e la raccolta delle noci.....per un idea di sviluppo senza progresso del territorio costruito intorno all'anima romagnola e non viceversa....senza negare gli uomini come sono ma cercare incentivare nei cambiamenti sempre il dubbio e il sospetto verso il presente.....sempre e comunque... come "cura di sè e degli altri"......

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