La storia comincia con l’uomo che dà una traccia al mondo” .Prima di tutto è “un piatto di grano”, diritto alla sopravvivenza, a mangiare , a nutrirsi, avere un amore , un lavoro.
Una storia laica ma anche racconto di una fede dell’uomo in pace…con se stesso e con gli altri uomini, con il mondo e le cose “ Noi siamo dalla parte della storia”
Anche ”il cuoco di Salò” è una canzone della storia, non una canzone politica, ma scenica, teatrale di rappresentazioni di personaggi, di visioni, di sentimenti . Il protagonista è uno qualunque, un personaggio da commedia dell’arte. Una lettura o racconto della storia da parte di un gregario, un avventizio, un marginale. Siamo nella tradizione della migliore commedia italiana . Vedere per esempio la sensibilità e l’atmosfera del film" “Una giornata particolare “ di Ettore Scola.
La tecnica comunicativa è di far parlare un altro al posto nostro “un ingenuo” a cui tutto è concesso. C’è il crollo del Fascismo, momento storico drammatico, denso, duro, doloroso, caotico. Un discorso sulla Resistenza e dalla parte della resistenza vittoriosa sarebbe stato scontato. Qui siamo di fronte al “revisionismo” vero . Non è il vero responsabile a parlare e a fare la storia ma la sua storia e la stria è quella vera. E’ la sindrome del “tassista” Il mondo vista dal taxi . Come raccontare la storia degli anni sessanta americana dal De Niro di “Taxi driver” di Martin Scorzese . Per il cuoco di Salò il mondo è esattamente quello che vede dalla sua cucina. Il resto è marginale: la guerra, la resistenza, la politica. La storia è la sua giornata normale e abitudinaria.
Solo il coro che canta come le antiche tragedie greche ha il compito di dare il senso di obiettività straordinaria e di tragedia “qui si fa l’Italia e si muore” ripetuto per tutta la canzone ma solo artificio comunicativo e teatrale senza la pretesa di dare l’interpretazione giusta ed obiettiva dei fatti della storia da raccontare.
Grande pietà e comprensione e una presa di posizione possibile e legittima “dalla parte sbagliata si muore”.
Alla fine è la storia stessa “ che dà torto e ragione”. Infatti gli eroi muoiono dalla parte giusta.
Commedia e tragedia assieme dicevamo. Anche il ‘messo’ di Edipo è meglio del cuoco di Salò, ma è sempre è sempre un protagonista minimo. Come gli ‘osti ‘del Manzoni.
F.DE GREGORI . IL cuoco di Salo
Una storia laica ma anche racconto di una fede dell’uomo in pace…con se stesso e con gli altri uomini, con il mondo e le cose “ Noi siamo dalla parte della storia”
Anche ”il cuoco di Salò” è una canzone della storia, non una canzone politica, ma scenica, teatrale di rappresentazioni di personaggi, di visioni, di sentimenti . Il protagonista è uno qualunque, un personaggio da commedia dell’arte. Una lettura o racconto della storia da parte di un gregario, un avventizio, un marginale. Siamo nella tradizione della migliore commedia italiana . Vedere per esempio la sensibilità e l’atmosfera del film" “Una giornata particolare “ di Ettore Scola.
La tecnica comunicativa è di far parlare un altro al posto nostro “un ingenuo” a cui tutto è concesso. C’è il crollo del Fascismo, momento storico drammatico, denso, duro, doloroso, caotico. Un discorso sulla Resistenza e dalla parte della resistenza vittoriosa sarebbe stato scontato. Qui siamo di fronte al “revisionismo” vero . Non è il vero responsabile a parlare e a fare la storia ma la sua storia e la stria è quella vera. E’ la sindrome del “tassista” Il mondo vista dal taxi . Come raccontare la storia degli anni sessanta americana dal De Niro di “Taxi driver” di Martin Scorzese . Per il cuoco di Salò il mondo è esattamente quello che vede dalla sua cucina. Il resto è marginale: la guerra, la resistenza, la politica. La storia è la sua giornata normale e abitudinaria.
Solo il coro che canta come le antiche tragedie greche ha il compito di dare il senso di obiettività straordinaria e di tragedia “qui si fa l’Italia e si muore” ripetuto per tutta la canzone ma solo artificio comunicativo e teatrale senza la pretesa di dare l’interpretazione giusta ed obiettiva dei fatti della storia da raccontare.
Grande pietà e comprensione e una presa di posizione possibile e legittima “dalla parte sbagliata si muore”.
Alla fine è la storia stessa “ che dà torto e ragione”. Infatti gli eroi muoiono dalla parte giusta.
Commedia e tragedia assieme dicevamo. Anche il ‘messo’ di Edipo è meglio del cuoco di Salò, ma è sempre è sempre un protagonista minimo. Come gli ‘osti ‘del Manzoni.
F.DE GREGORI . IL cuoco di Salo
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