domenica 24 luglio 2016


..tu chiamale se vuoi...emozioni! “

Politica e poesia intrecciate ogni giorno, in ogni luogo. È un lavoro per anime nuove. Molti lo stanno già facendo. Non stanno in parlamento e non è importante che ci vadano, c’è già un fare luminoso che accade nelle mille italie che ancora resistono. L’Italia deve essere la federazione di queste gioiose resistenze, di queste piccole luci circondate da un mare di buio. Si muore e prima di morire tutti hanno diritto a un attimo di bene. Bisogna ascoltare con clemenza, bisogna coltivare il rigore e lottare fino a rimanere senza fiato. Diffidiamo degli opinionisti, l’Italia ha bisogno di percettivi. Cediamo la strada agli alberi. Più che la foga della crescita, ci vorrebbe il culto dell’attenzione. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche a un muro scrostato o a un semplice lampione. Bisogna combattere contro l’autismo corale, darsi cura di accendere focolai di condivisione nella realtà più che nel virtuale. Mettere nella politica qualche furbizia in meno, qualche incanto in più..” 
franco arminio 

L’esperienza paesologica è anche sentire o capire non tanto come il “logos” ma come i sentimenti e le passioni sono cambiate nel tempo e nello spazio.”Ogni giorno e in ogni luogo” viviamo “emozioni”,”sentimenti”, “passioni” che condizione la nostra vita intima , amorosa e comunitaria….nel costruire nuovi miti….vivere luoghi abbandonati…le gioie dei silenzi naturali…e il rispetto della parola che parla e canta la bellezza delle piccole cose.Geografia e storia che si fanno scoperta e vita vissuta e dimensioni di genere, di età, di cultura, di sacralità,di strutture politiche e sociali…con qualche “incanto” in più.Emozioni nello stesso amore e uso della parola ….amore, rabbia…gioia…tristezza …accidia…disperazione…invidia…avarizia…cuopidigia…curiosità.Non solo per ricostruirne analiticamente i percorsi ei significati in un arco di lungo periodo per delinere “mappe emotive” nel tempo e nello spazio delle nostre storie e geografie mentali.Non interessa recuperare “lessici emotivi”che ci consentono di cogliere analogie, differenze …evoluzioni nelle fratture epocali tra un medioevo intimistico e una modernità complessa e intrigata con ricerca di autocontrolli stoici , epicurei,scettici o cinici.Con l’apertura di una “casa della paesologia “ a Trevico, con i viaggi della “cura” nei luoghi preservati e nei “piccoli paesi della grande vita”….nella festa paesologica di Aliano cerchiamo e viviamo “comunità emotive ….” gruppi …territori…ambienti…luoghi in cui si vivono originali e d autentiche comunità di sentimenti…di passioni provvisorie ma radicate in contesti storici, politici e religiosi liberi ed aperti.Esperienze che vanno oltre la denuncia e il rifiuto o la resa incondizionata alla “modernità incivile” tendenti al rispettoso sublimarsi dei sentimenti e le passioni interiori monacali e eretiche o alle fughe mondane dalle ansie di salvezza o timori di dannazione che sottovalutano il valore degli affetti individuali , comunitari e familiari.La preferenza per il formarsi di piccole comunità provvisorie con vocazione istituzionalizzante con veri e propri “ manuali di sentimenti e mozioni” e una sistemazione filosofica e dottrinale delle “passiones animi”…..Riproporre occasioni di esperienze della varie ed eventuali “comunità emotive” non per delinearne gerarchie in rapporto alle loro cause e ai loro fini e del cambiamento in relazione ai tempi storici e istituzionali o per determinarne differenziazione o disgregazioni in rapporto al loro patrimonio o potenzialità identitaria di esperienze e ricordi.Altra caratteristica importante non cercare di capire o di contrapporsi intellettualmente alla vita emozionale della gente comune che non ha gli strumenti di una lettura critica per scoprire il sottile filo rosso tra un passato che fa fatica a passare e un un presente e un futuro che fanno fatica a svilupparsi….
 mauro orlando

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