lunedì 3 dicembre 2018

Capricorno : segno di terra.
di mauro orlando

Prendo spunto da un quadro della mia amica Monique Schumacher per delineare il mio segno zodiacale .

La questione di base è oggi per ‘il soggetto” che "sente e pensa" 
come abitare la terra.Come abitarla nel periodo dell'anno che è "l'inverno" quando la terra diventa il grembo caldo della vita che germoglierà in primavera...maturerà in estate e ....si riaddormenterà in autunnno.Nel mio percorso evolutivo del pensare .... l’analisi del “come”, della “terra” e delle “abitare” è stato quanto c’è di più interessante per impegnarsi in un lavoro anche teorico oltre che un approccio esistenziale, eticopratico o politico-activo . Riguardo all’“abitare” bisogna riconoscere un debito con la teorizzazione di Heidegger al riguardo, al punto che la questione diventa quella di leggere Heidegger con occhi meno condizionati e preconcetti. La radice di abitare è quella del verbo avere. Avere la terra. Possedere la terra. Dominare la terra. Padroneggiare la terra. Controllare la terra. Tenere la terra. Prendere la terra. Occupare la terra. Appropriarsi della terra. Ognuno s’accorge di questo. Di fatto bisogna riconoscere che l’ordine sociale e culturale espelle la natura in cui esso originariamente si è costituito. Tale trionfo dell’artificio e della tecnica coincide con il dominio quasi assoluto dell’intelligenza meccanizzata sugli enti intramondani? O questo trionfo è dovuto anche alla delega che la filosofia o il pensiero in generale ha concesso alla tecnica,fino al punto paradossale e tragico di nascondere la mano dell’uomo che ha trasformato i forni da pane in forni crematori degli umani? La filosofia e il pensiero umano hanno ancora il compito precipuo di espandersi nel tempo e nello spazio che agiscono sulla terra?Per parlare di una formulazione alta e profondo sulla “terra” dobbiamo parlare di Heidegger e Schmitt....due autori a loro modo reazionari del "secolo breve" dei totilitarismi ideologici.La lingua della "sophia" a rimorchio al "logos" che tutto ordina ha risciato di perdersi "la terra".La lingua della "poiesis" con la sua necessità di "sentire" le cose che nomina , usa del pensiero poetante gli strumenti della lingua coniugati assieme quelli della passione.Perchè come ricorda la poetessa Marina Cveteva, “ Il pensiero è una freccia. Il sentimento –un cerchio”. Bisogna ,quindi, riprendere il cammino dal pensiero di Heidegger, integrandolo con la nostra esperienza dell’abitare, che arricchisce di nuove considerazioni e di un nuovo modo di pensare e fare . Riprendersi il senso di una "vita activa" che sappia utilizzare al meglio “una critica severa della condizione in cui si trova lo svolgimento della nostra esistenza”evidenziando che non si tratta di tornare al passato mitico o edenico, ma di pensare,vedere e vivere il presente eil futuro naturale in modo concreto ecerativo assieme.”. Il luogo dell’essere umano nella sua essenza e nel suo “esserci” gettato nel mondo. Un essere circolare e non lineare che può saziarsi di abitare la terra poeticamente. Dunque, per un uomo di terra... l’humus dell’umano esistere risiede in uno stadio di primigenia purezza, che è colto soprattutto in modo poetico.Ma con una dimensione dell'essere temporale dell'uomo dove il concetto dell'abitare e anche del vivere il mondo diventa un'interrogazione sul senso del nostro esistere, e quindi implicitamente del nostro fare, all'interno delle strutture materiali che hanno costituito e costituiscono il mondo degli uomini. E allora come ci suggerisce Heidegger :" Noi abitiamo poeticamente la terra ? Probabilmente noi abitiamo in un modo completamente impoetico" . E allora "l'uomo di terra" ricomincia dal riprendersi l’esistenza.. "L'esistenza dell'uomo- egli scrive- è un ex-sistere, cioè un trascendere che oltrepassa ciò che si è, in direzione di qualcosa che non è già reale, ma è possibilità pura e quindi novità radicale".Un vivere autenticamente come una "progettualità".Un viaggio nel mondo dove l’esistenza viene decifrata a partire dal suo passato, ma nellestesso tempo è una freccia lanciata all’avvenire… L’idea della vita come proiezione-in-avanti e come progetto, potrebbe rappresentare un’opportunità di crescita naturale per l’uomo sopratutto inserito nel ciclo naturali contrasegnato dalle stagioni . L'uomo del "capricorno" è l'uomo dell'inverno che prepare la primavera ...l'estate ...l'autunno e...torna a proteggere la vita dal ferddo e il gelo nel caldo ventre
della terra .....

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