martedì 11 dicembre 2018


la politica e il diavolo

Cosa manca oggi al individuo sociale? Insicurezza provvisorietà paura e aggressività sentimenti e passioni fredde determinano oggi i canoni interpretativi di una sociologia vecchia nei metodi e nelle analisi .E le loro conseguenze nella pratica non solo analitica della politica attiva...sono sotto gli occhi di tutti...governanti e governati . In scienza e….incoscienza si straparla di “sovranismo psichico” che come un sorta di “autismo corale” ha prodotto in larga scala e in modo metastatico e asimmetrico la proliferazione dei “populismi sovranisti” globali e locali. Viviano condizioni quotidiani individuali di un “presente tirannico” , fatti di disagio e di paura per il diverso dove le stesse vecchie ricette identitarie non sembrano capaci di creare “cordoni immunitari “ per risolvere i sensi di vuoto alimentati dai buchi neri della crisi economica epocale.Nascono improbabili partiti- movimento che occupano le sedi apicali e fondamentali della politica nazionale senza responsabilità e capacità acquista nella esperienze.Nuove élites improvvisate e saccenti cercano dialoghi improbabili con le forze economiche che sono i veri soggetti e oggetti della crisi stessa.La vecchia sociologia parla di chiusura di un ciclo che potrebbe aprire anche nuovi spazi senza salti nel buio.Aprendo carte di credito alle nuove classi dirigenti solo per “ captatio benevolentia” .La ricchezza molecolare degli “ Individui proprietari” di fine secolo in risposta della massificazione della politica legata ai 68 mondiali.Sembra che una lettura propulsiva della “ crisi” possa offrire prospettive di salvezza al pessimismo della ragione di cui Gramsci prima e Pasolini poi alla fine degli anni 70 leggevano come tragedia di una mutazione antropologica che in Italia era sempre letta come commedia o peggio farsa.Situazioni che intaccavano non solo le condizioni materiali ma soprattutto quelle mentali e psicologiche delle nuove soggettività virtuali.Moggi è cambiata è cambiata radicalmente la realtà non solo nelle strutture oggettive e quindi sarebbero necessarie nuovi mezzi di analisi ed interpretazioni che possono mettere in discussione non solo le metodologie ma gli stessi elementi teoretici e non solo sociologici o psicologici di qualsiasi ricerca sul campo. Gli analisti hanno a disposizionei i dati legati ai sondaggi e ai meccanismi di dialogo “ andata e ritorno” dei social virtuali .Economicismo e sociologismo giocano la stessa partita con ruoli superficialmente diversi ma correlati negli esiti . La domanda oggi :”cosa ne è della politica” ci obbliga alla domanda preliminare “ di quale politica si voglia parlare”.... e indagare o inventare un altro modo fatto con esperienze radicali di “ vita activa” che ci permette direttamente nella pratica di coniugare e integrare cultura e prassi reale sapendo che non ci sono più gli intellettuali organici di una volta.Avendo esaurito il percorso di acquisizione di un “sapere” come riscatto personale e come predellino di lancio verso “ i poteri” macro e micro che le nuove società affluenti ci mettevano a disposizione.Ma anche nel campo del pensiero filosofico e scientifico sono venute a mancare le specializzazioni legate a visioni che facciano riferimento alle categorie politiche di fine 800 che si sono malamente consumate per tutto il novecento con tragedie personali e collettive.Usciti più o meno indenni dagli esiti tragici del dopoguerra oggi chi della mia generazione pratica intensi e pazienti rapporti attivi con la politica scopre che bisogna ripartire da una vicinanza di cura e rispetto della vita quotidiana delle persone reali nelle loro reali collocazioni territoriali o abitative tra città e periferie che non sono più “ campagna”.Esperienze di politica di “ vita” non di “ biopolitica” che non fanno riferimento alle astrazioni e alle nuove e vecchie categorie di “popolo e sovranità” ad “usum delphini” di turno.Oggib gli individui preservati nei “ piccoli paesi” loro malgrado hanno conservato quella purezza fatta di silenzio e solitudine che può essere bacino di utenza di nuove esperienze di “ politica activa” che guarda più alla vita...alla cura e alle relazioni vere con l'altrodase’.Le cose naturali e materiali e le persone bisogna cercarli e svelarli oltre la loro rarefazione e nascondimenti come misteri e realtà autentici di vita vissuta non solo pensata.

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