lunedì 22 ottobre 2018

...elogio della maturità.....
Abbiamo dedicato molto tempo a conoscere la giovinezza e la vecchiaia....inizio e fine di un segmento esistenziale.Ma la maturità, la lunga,ricca e fugacissima età di mezzo,il Purgatorio della commedia , la medietas della virtù, il mezzo del cammin di nostra vita , l'età del " mota quaetare et quaeta movere", alla quale abbiamo affidato la parte migliore di noi,continua rimanerci incomprensibile ,poco considerata e analizzata . La maturità non è una vetta da scalare , un continente da scoprire ma una pianura o un deserto da attraversare, un bosco da svelare , colline dolci e morbidi da passeggiare , sentieri interrotti da superare e radure riflessive da vivere , mari tranquilli e tempestosi da navigare , orizzonti brevi e lunghi da superare e immaginare .Qualcosa di gracile, provvisorio, debole, si colma e si svuota, si prova e diventa perfetto : resta per qualche anno nella stessa condizione, prima di decadere lentamente e mutare di senso e di forma ; la viviamo con la curiosità e la consapevolezza come se la maturità fosse una stasi tra una crescita e una decadenza.La maturità è anche perdita di una incertezza,approssimazione, completezza, verificabilità , di prove ed errori, di illusioni, utopie e distopie, di slanci e ritiri ,di un vagabondaggio...fughe e ritorno , di dubbi e sospetti,amori e disamori ,passioni e sentimenti caldi :è insieme una conquista e una rinuncia : mentre lo sguardo apprende e vede più in profondità (eidein), le parole si scoprono nelle cose ,l’intelligenza coglie il nucleo percettivo delle cose e le spoglie degli aggettivi superflui, il cuore sopporta le cose tollerabili e intollerabili.....e definisce il suo rapporto di amore e disamore con il mondo, distingue le maschere dalle persone accettando la centralità del suo "io" come un punto di una "spirale" puntata all'infinito......

mercuzio

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