mercoledì 23 novembre 2011

Elisir d'amore per ....un amico dell'Irpinia

....ci osserva ma non ci parla......la divinità è gelosa della notra felicità....

"Viviamo un’agonia ciarliera, dove le parole non si capisce se sono un tentativo di guarigione o un ulteriore approfondimento dell’agonia." Mi piacciono molto le cose che scrivi ma spero molto nella tua capacità di usare ,abusare ma anche reprimere la forza delle parole a creare labirinti insopportabili di dolore o di solitudine sofferente.Io mi gioco la mia vita mentale con le sirene ammalianti della filosofia non gratificato dalla intuizione o convinzione che la natura umana non trova il proprio compimento in questo mondo ma soltanto nella visione beatifica, nella perfezione soprannaturale mediante la grazia nella morte come ossessivamente ti suggerisce un tuo "amico" rassicurato dalla sua fede in una vita che si potrà vivere e declinare solo nel futuro dell'eternità.
Il vero sapere per me non è sapersi raccontare o raccontare ma si risolve nel sapere interrogare e nel saper rispondere .Nessuno riuscirà mai a diventare sapiente nell’isolamento, ma solo nell’assidua frequentazione e nel quotidiano dialogo con i suoi concittadini : Socrate dice “io amo imparare, ma la campagna e gli alberi nulla mi insegnano,imparo invece dagli uomini della città”
Tutti i dialoghi di Platone sono dialoghi politici e vera scienza è solo la scienza politica.”
Dallo spirito profondo delle tue parole ,di un ‘buon e giusto amico’ che non persegue il fine filosofico di mettere ordine alla propria anima ma a dare alle parole letteralmente il meglio di sé,a saperle fra piangere,ridere.innammorare….. la vita anche quando è dolore e sofferenza. A noi il compito solo di assecondare o gustare un clima di perfetta ‘koinonìa’, ‘affinità elettiva’ e godere le parole nel loro compito insinuante e pervasivo di mezzi di comunicazione vera,autentica e sentita . Il resto viene tutto da sé con la spontaneità e la profondità del comunicare mitico-religioso dei momenti importanti e cruciali della propria vita mentale e spirituale.
E’ facile ricogliere l’intrigante fascino del 'conflitto' del ‘mitos’, e la presuntuosa pretesa del ‘logos’ di tutto conoscere ; la profondità mistica della cultura ‘oracolare’ e l’intrigata e accattivante malia della poesia.
Non si poteva chiedere di meglio ad un 'amico': ricreare situazione migliore per un vero e maieutico dialogo in vista della scienza vera e della autentica ‘fronesis’(saggezza).C'è vera amicizia e koinonia solo se si è capaci immediatamente, per incanto ricercare,ricreare le sfide del ‘labirinto’ e delle sue prove cognitive e di ‘vita’ ; il conflitto ‘tragico’ tra la poesia delle dionisiache ‘baccanti’ con gli apollinei rituali di noi uomini ordinati e formali, l’impegnativa ricostruzione del senso di un velato sapere oracolare, profetico, divinatorio e onirico quale quello di Cassandra,la sfida ‘tragica’ dell’enigma per Edipo, il pathos e il fascino del nascosto ,del mistero e dell’infinito, il recupero della ‘follia’ come fonte della sapienza, il piacere dell’agonismo nella retorica ...... ed in questo , sentire e conoscere il fascino e la riscoperta delle proprie profondi e originali radici culturali non senza un legittimo e recuperato orgoglio.Senza moralismi e fastidi di una razionalità troppo solida ma disumana anche quando si accoppia con la fede.
Io non so e non voglio cadere nella brutta abitudine di 'dare consigli' non richiesti.So solo dire ciò che penso per me .
“Merita il nome di scienza soltanto ciò che conferisce il giusto ordine all’anima e rende migliori e felice colui che essa si dedica”
Epistème,sophìa,frònesis ,'la vera scienza' è quella in virtù con la quale l’uomo si cura di sé”.
Filosofia per me è un modo possibile di vita ,anzi il modo migliore di vivere felice.
Grazie non solo per quello che scrivi ma soprattutto per quello che vivi e fai per noi della “Comunità” e per la nostra bella e verde Irpinia
mauro orlando

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