sabato 30 luglio 2011

Elisir d'amore per .......i sogni e le stramberie di Vinicio

le poesie visonarie di Vinicio sono un impasto della sua vita di confine tra la germania della riforma e della nascita e l'irpinia della memoria e del folklore......una koinonia di suoni,natura e parola di una modernità tarlata delle fantasmagorie delle terre antiche dei nostri antenati nomadi dai sogni ancestrali della terra o naviganti dai sogni lunghi mediterranei,biblici ,semitici o mitici ,greci .....



paesologia salentina
di franco arminio

Cammino con la taranta su una spalla, con il sole in testa, il mare in gola. Ora per ora, zolla per zolla, gli angeli del seicento mi accompagnano tra case di calce, palazzi di tufo, in una terra da gustare all’aria aperta. Mi abbandono alla pietra dolce delle chiese, ai campanili di sughero, allo zucchero filato dei balconi. Cammino agli incroci tra fiori di campo e fichi d’India, tra le antiche donne e il vino, i polipi e gli scogli, i pomodori secchi, il cuore delle cicorie, i datteri, le olive. Terra scoperta, penisola limata dal vento e dalla luce. Mi abbandono a questa luce senza astuzie, grande e sincera, a questa gente ricca di cortesie, raffinata e generosa. Dopo la letizia e la sensualità del Salento si torna a casa e dobbiamo subito provvedere a rivestire di qualche impegno e fatica la polpa nuda della nostra vita. La giornata ricomincia ad andarci di traverso e noi siamo come il mosaico sul pavimento nella cattedrale di Otranto. Ma sul nostro corpo più che l’albero della vita è disteso l’albero dell’ansia.
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