sabato 17 luglio 2010

Elisir d'amore per .......la "MUSICA"......



Un dialogo immaginifico con pasquale innarella e mercuzio a Cairano 7x 2010..

Oggi si discute molto dell’interesse degli intellettuali italiani per la musica. E’ un fatto sociologico,antropologico,culturale o più drasticamente estetico o teoretico?Lasciamo stare il trito e ritrito pigro “ ritornello che la musica radicale del ventesimo e ventunesimo secolo è difficile! Oppure che è tediosa! Una piccola rassegna di opere firmate Anthony Braxton, Karlheinz Stockhausen, Fausto Romitelli, John Cage, Francesco Cusa, Mauricio Kagel, Edoardo Sanguineti-Stefano Scodanibbio può servire a smontare questi luoghi comuni.”Bisogna andare oltre e ritornare all’essenziale del discorso vede l’ ” io che si espone e comunica” al centro del nostro interesse culturale oltre che esitenziale.

“Partiamo da esperienza concreta come quella di Cairano.Io ho semplicemente spiegato ai miei allievi occasionali e provvisori che il cuore universale e musicale è nel ‘blues’ che giganteggia su tutti gli altri linguaggi musicali classsici, moderni o locali come il“pop“ il “folk” la pizzica”……prima imparare a suonare una “strumento perbene” stabilire armonia o accordo tra la mente e lo strumento e infine esprimere il proprio “io” musicale nel rapporto con il ritmo, la melodia e l’armonia…….una koinè originale ed autentica per poter vivere e frequentare la musica jazz come fatto non solo culturale ma esistenziale con “una testa che ti fuma”……curiosità.ascolto, discrezione e autenticità soprattutto questo è il senso e le attese per fare musica ….comunque….”

Alt! Al tempo…..ma questo mi sembra un vecchio discorso che vuole far rientrare dalla finestra le vecchie dicotomie estetiche musicali o addirittura le vecchie gerarchie…..

“No assolutamente ! Premetto anch’io credo che la musica sia un fatto eminentemente di cultura del proprio tempo, una esperienza del tempo, conflittuale o armonico con il proprio tempo, forma e occasione di liberazione attraverso i suoni..I generi c’entrano poco ….’colto’, ‘extracolto’, ‘popolare’ e quant’altro….La musica non è solo linguaggio tecnico ha un suo “pensiero” o “anima”e partecipa a tutti gli effetti alla battaglia delle idee in tutte le circostanze storiche in cui si è trovata ad esprimersi……dai primordi dell’umanità per fare gruppo ,comunità e comunicare con Dio ….. fino alle esasperazioni più sperimentali degli ultimi tempi sempre per il medesimo scopo….Questo semplificando voglio significare quando parlo di una priorità “imparare a suonare “uno strumento perbene” e poi suonare ,esprimersi…..comunicare.”

Ma allora anche tu ritieni che agli intellettuali oggi o per statuto mentale ed estetico non interessa la musica o che sottovalutano l’importanza del suo linguaggio nella comunicazione culturale ?

“ beh anch’io ho il sospetto o il dubbio che agli intellettuali di stretta formazione letteraria dove “la parola” la fa da padrona per intenderci, la musica interessa poco o in modo errato o limitativo. La musica è vero è “stare sulla lunghezza d’onda delle trasformazioni,delle sorprese,delle aperture” fuori dai luoghi comuni inossidabili e provinciali. Vorrei essere più preciso e semplice a rischio di essere banale o s emplicistico.Si parte dal presupposto o pregiudizio che la musica contemporanea è difficile all’ascolto e per “pochi”…..la solita “tirannia della maggioranza “ che dalla democrazia si è trasferita nella cultura in senso lato.Io suono spesso per giovani svezzati e cresciuti con l’elettronica post-techno “dove di tonalità non si ha più memoria e nemmeno della distinzione tra musica e rumore”. Eppure poi quando si comincia a suonare la magia funzione sempre a patto che la performance comunque esprime al meglio quelle che sono comunque le espressioni dell’io di chi sta suonando al di là di cosa suona e spesso anche di come suona. In giro per l’Italia nei luoghi meno eslcusivi ed impensati trovi nuovi intellettuali di nuovo tipo e di spiccata sensibilità musicale.Bisogna cercarli questi nuovi “luoghi” non certo solo nei circoli esclusivi ed autorefernziali anche dei spazi politici dissenzienti, centri sociali per intenderci .Io vado nei piccoli paesi dove il pubblico e “vario ed eventuale” ma curioso,attento e rispettoso. Anche nei luoghi dell’inpegno,della rabbia o della protesta …..anche questi li sento molti spesso disattenti e a loro modo ‘snob’. Consumano techno,jazz mainstream, rock,dub, dj,elettronica fatta in casa e quant’altro ma in un certo senso hanno dimenticato “l’anima” semplice ed autentica della musica che è comunque l’ “io” nelle suo forme autentice e profonde di comunicare agli altri se stesso ,il suo sentimento, la sua passione,….i suoi sogni…… attraverso i suoni e uno “strumento perbene” e rispettato ” Io personalemente credo che la mia anima si è trovata in consonanza o armonia con il “blues” ma non in modo eslusivo o discriminante …..è il mio modo di essere e di intendere la vita come esercizio di “koinonia” tra armonia,ritmo e melodia….inordine sparso e non gerarchico.Questa è stata la mia esperienza a Cairano 7x e questa è l’esperienza che ripeto in giro per l’Italia e nel mondo dove sento “i respiri” di consenso di tutti quelli che vengono a sentirmi giovani,vecchi intellettuali e non”

Grazie pasquale per la tua competenza,generosità anche a nome di “zio carminuccio” e il suo organetto antico come l’Irpinia e “perbene” come tu ben dici!

mercuzio

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