lunedì 17 maggio 2010

Elisir d'amore per ......"una vita tollerabile"




Se ormai ogni politica ha per scopo di rendere la vita tollerabile al maggior di uomini possibile, bisogna lasciare che essi determinano anche che cosa intendano per vita tollerabile” F. Nietzsche

Ieri a Bisaccia si sono poste le basi di un possibile nuovo spazio di esercizio della democrazia che parte dalle esigenze naturali di difesa dei diritti essenziali ad una “vita tollerabile”.Il diritto alla salute è uno di questi che tocca tutti i componenti della società nelle sue articolazioni trasversali e non verticali. Noi che stiamo proponedo a fatica un recupero di senso alla abusata parola “Comunità” come un insieme dinamico e passionale individuali relazionate in reti virtuali e reali di responsabilità,sentimenti e passioni siamo non solo presenti ma protaginisti e attivi. Come dice Eric Hobsbawm la globalizzazione è nemica della politica. Esiste il rischio concreto di una ulteriore degrado e crisi profonda della democrazia rappresentativa.A noi non basta più la denuncia e non possiamo permetterci il lusso del disincanto e della inattualità intellettualistica.E meno che meno nella comoda deriva dell’antipolitica.Anche se questa consapevolezza risulta spesso assente nel dibattito concreto della politica e si discute essenzialmente se non unicamente di tecniche e procedure elettorali o di promozione di nuove capacità manageriali anche per la tecnica politica,di compatibilità economiche e di “rami secchi” che tengono in nessun conto della vita concreta delle persone. La politica ,però, se declinata in generale idealità e in astrazione o concretezza ragionieristica sarà la vittima di tali previsioni teoriche se non ricostruisce gli spazi della partecipazione e la riqualificazione della rappresentanza della società.Occorre una strategia consapevole, una fortissima determinazione, una lucidità di analisi e di prospettive.

Non bastano piccoli ,capaci e illuminati nuovi gruppi dirigenti per nulla collegati ai problemi della società e al cuore e al sangue delle pèersone in carne ed ossa.La nuova società ….anche delle zone appenniniche appenniniche, è condizionata da profondi mutamenti sociali nell’Italia postfordista con lo sviluppo della comunicazione, la finianziarizzazione dell’economia, le sofferenze o crisi evolutiva della rappresentanza politica, le novità sociali di oggi (reti e senso di connessioni e quelle che si prospettano con il nuovo decennio digitale).Tutti questi fenomeni socio-economici rappresentano opportunità e insidie per la difesa o il recupero della cittadinanza ,della consapevolezza ,dell’impegno personale e la salvaguardia e la valorizzazione attiva e propositiva dell’opinone pubblica nel suo complesso.La nuova società indubbiamente produce più domande e opportunità sociali che non prendono ,fisiologicamente e necessariamente, la “via politica” toutcourt.All’accellerazione spontanea ed incontrollata della “globalizzazione” della cultura ,dell’economia e della politica ha di fatto dato senso all’aforisma di Negroponte“ Agire localmente, pensare globalmente” .Sapendo che le diseguaglianze non sono più solo economiche e sociali, ma di differente “status di cittadinanza”, intesa non solo come complesso di diritti conferiti ai membri di una comunità sociali dalle Costituzioni ma come concreto posizionamento sociale dell’individuo rispetto al sistema delle opportunità e dei diritti. Non c’è più solo da difendere o da promuovere una libertà “di”, o “da” ma soprattutto una libertà “per” la propria realizzazione culturale, economica e politica a partire da diritto ad una “vita tollerabile” che rimette in discussione l’alienazione economicistica del diritto alla “salute”, all’ aria ,l’acqua e la terra come diritti inalienabile delle persone .E’ questa la base di partenza o di arrivo di un nuovo movimento che partendo da Bisaccia possa contaminare e coinvolgere l’intera Irpinia che subisce una marginalizzazione economica e politica come l’ultima delle possibili sue dannazioni e catastrofe naturali e politiche.

mauro orlando

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