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8 marzo...
..nel giorno in cui ricordiamo le donne in modo simbolico con
una "festa" che dovrebbe essere quotidiana....ripubblico questo mio
tributo alla " bellezza" di una giovane " paesologa" che ha
scelto di cercare la " bellezza" anche fuori di sè....nei silenzi
pieni di ricordi degli anziani sulle panchine dei piccoli paesi....nelle donne
" angelo della casa" e " madre natura"....nelle "
giovine donne" che bruciano il mondo con i loro occhi ancora sessuati nei
sogni.... nella donna che incarna un senso particolare di "bellezza"
come " arkè panton-principio del tutto" ...nello spirito della "
festa" leggera e carnale di Saffo:
"Venite al tempio sacro delle vergini
dove più grato è il bosco e sulle are
fuma l'incenso.
Qui fresca l'acqua mormora tra i rami
dei meli: il luogo è all'ombra di roseti,
dallo stormire delle foglie nasce
profonda quiete.
Qui il prato ove meriggiano i cavalli
è tutto fiori della primavera
e gli aneti vi odorano soavi.
E qui con impeto, dominatrice,
versa Afrodite nelle tazze d'oro
chiaro vino celeste con la gioia".
Un augurio di bellezza
Portare sul proprio volto la bellezza ci espone ad un giudizio
personalizzato e diretto.... della " portatrice sana"..... a volte
improvvido..superficiale e strumentale....un erotizzazione del bello è fatto
naturale e formale ...sebbene temperato dai sensi della distanza e di una etica
neutrale invecchiata deerotizzato per un coinvolgimento meno immediato con ciò
che si contempla..si ammira..... oltre o fuori dal desiderio del " bello
naturale"....ci si maschera con un giudizio universale e necessario senza
fini utilitaristici...e carnali..la carne e il corpo morboso peccato di una
cultura misogena sotto le vesti religiose....dobbiamo tornare ai tempi del mito
profano che non prescrive ma conforta.....la bellezza di un nudo di donna di
Fidia ...
i tragici nudi del Caravaggio e quelli eroticamente mediterranei di
Picasso...classica o moderna...bellezza materialideale....
Saffo...donna a tutto tondo... diceva che la persona bella è " quella che
si ama" amore relativo ad un "oggetto del desiderio " nella
condivisione reale ...anima e corpo...
..la bellezza ha una sua individualità e soggettività unica e irripetibile e
per essere apprezzata va riconosciuta non come " parvenza sensibile
dell'idea di bellezza "(hegel) o si può nascondere dietro ad un
"rifiuto del sensibile passeggero per un ideale intelligibile costante e
impegnativo "...oggi non possiamo " separarci dalla bellezza"
con una poesia o una finzione fotografica di maniera o con libertinaggio di
parole da invecchiati nel priapismo del ricordo o delle aspirazioni impossibili
e inibite....il bello.. è la riscoperta dell' altro-da sè ....anche nel corpo e
volto erotico....ma nella sua autentica individualità bella di sintesi tra
forma materiale superficiale e identità interiore profonda tutta da svelare ...conoscere
per vivere concretamente....e quotidianamente
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