venerdì 8 marzo 2019


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8 marzo...

..nel giorno in cui ricordiamo le donne in modo simbolico con una "festa" che dovrebbe essere quotidiana....ripubblico questo mio tributo alla " bellezza" di una giovane " paesologa" che ha scelto di cercare la " bellezza" anche fuori di sè....nei silenzi pieni di ricordi degli anziani sulle panchine dei piccoli paesi....nelle donne " angelo della casa" e " madre natura"....nelle " giovine donne" che bruciano il mondo con i loro occhi ancora sessuati nei sogni.... nella donna che incarna un senso particolare di "bellezza" come " arkè panton-principio del tutto" ...nello spirito della " festa" leggera e carnale di Saffo:
"Venite al tempio sacro delle vergini
dove più grato è il bosco e sulle are
fuma l'incenso.
Qui fresca l'acqua mormora tra i rami
dei meli: il luogo è all'ombra di roseti,
dallo stormire delle foglie nasce
profonda quiete.
Qui il prato ove meriggiano i cavalli
è tutto fiori della primavera
e gli aneti vi odorano soavi.
E qui con impeto, dominatrice,
versa Afrodite nelle tazze d'oro
chiaro vino celeste con la gioia".

Un augurio di bellezza
Portare sul proprio volto la bellezza ci espone ad un giudizio personalizzato e diretto.... della " portatrice sana"..... a volte improvvido..superficiale e strumentale....un erotizzazione del bello è fatto naturale e formale ...sebbene temperato dai sensi della distanza e di una etica neutrale invecchiata deerotizzato per un coinvolgimento meno immediato con ciò che si contempla..si ammira..... oltre o fuori dal desiderio del " bello naturale"....ci si maschera con un giudizio universale e necessario senza fini utilitaristici...e carnali..la carne e il corpo morboso peccato di una cultura misogena sotto le vesti religiose....dobbiamo tornare ai tempi del mito profano che non prescrive ma conforta.....la bellezza di un nudo di donna di Fidia ...
i tragici nudi del Caravaggio e quelli eroticamente mediterranei di Picasso...classica o moderna...bellezza materialideale....
Saffo...donna a tutto tondo... diceva che la persona bella è " quella che si ama" amore relativo ad un "oggetto del desiderio " nella condivisione reale ...anima e corpo...
..la bellezza ha una sua individualità e soggettività unica e irripetibile e per essere apprezzata va riconosciuta non come " parvenza sensibile dell'idea di bellezza "(hegel) o si può nascondere dietro ad un "rifiuto del sensibile passeggero per un ideale intelligibile costante e impegnativo "...oggi non possiamo " separarci dalla bellezza" con una poesia o una finzione fotografica di maniera o con libertinaggio di parole da invecchiati nel priapismo del ricordo o delle aspirazioni impossibili e inibite....il bello.. è la riscoperta dell' altro-da sè ....anche nel corpo e volto erotico....ma nella sua autentica individualità bella di sintesi tra forma materiale superficiale e identità interiore profonda tutta da svelare ...conoscere per vivere concretamente....e quotidianamente



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