lunedì 13 settembre 2010

Elisir d'amore per .....il dolore e la paura

Stai scrivendo troppo
mi diceva ieri una persona molto lucida
e molta cara
ed eccomi qui a scrivere
mentre da via Caravaggio guardo
l’alba che arriva sulle case di fronte:
una di solo intonaco
e abitata, mi pare,
solo da un vedovo,
l’altra tra il giallo e il marrone
abitata, mi pare, da parenti
del vedovo.
A questo punto del giorno, sveglio
a leggere e scrivere da più di tre ore,
sarebbe il caso di tornare a dormire,
ma sento, ed è tanto,
una certa curiosità per il giorno
che sta per venire.
franco arminio





Il cuore mi si colma di commozione e di dolore. “Triste è l’anima mia fino alla morte “, tale è la mestizia e lo spavento che io provo nell’intimo del mio cuore. Dopo la tragica morte di Angelo Vassallo i miei pensieri impauriti e offesi sono le cose più incredibili e difficili: affollano al mia mente e il mio cuore e mortificano nella carne il mio amore per il Cilento, il suo mare ,i suoi uomini ,i suoi paesaggi e arrivano da ogni parte, sono uno sciame di cose belle , tranquille e anche paurose ed atroci.Qualcuno ha scritto che una “terra” è un divenire,un sogno, una speranza non solo una radice o una nascita. Certo, quando un uomo nasce, può scegliere le sue condizioni di vita ma non la terra di nascita o di adozione come non può scegliere i genitori e familiari .Può scegliere gli amici e le ragioni delle sue amicizie .Si può scegliere gli avversari da contrastare e combattere ma non i nemici da scansare e rifiutare. Può viaggiare o pensare, sposarsi o restare solo, leggere libri o conquistare o abbandonare e amare nuove città e nuovi territori: ma niente si può fare da soli…. non c’è nessuna differenza fra un solitario, un eremita e un viaggiatore, tutti si consumano, entrambi sono ben fragili fortezze se non si prefiggono di pensare e vivere “comunità….aperte e libere” ma isole felici o gabbie dorate. Uno preferisce farsi di pietra, l’altro di vento, ma alla fine tutti sanno e si preparano tutti a vivere e anche a morire come processo naturale e non violento .
Con la nostra terra noi abbiamo un patto di riconoscenza e possiamo essere in armonia con lei, se cerchiamo di vivere un’ora d’ozio al giorno, di leggerezza assoluta, senza rancori e senza rimorsi, disincantati e liberi.Essa può essere la mappa esistenziale in piccolo e planetaria in grande con l’abbandono di ogni presunzione di perfezione o di ideale. Ognuno con la sua terra entra in ‘koinonia’ nella presenza della vita e anche del prematuro e tragico morire dei nostri amici e familiari.E allora. Eccoci qui, nudi e indifesi. Le maschere le abbiamo lasciate lì, addossate al portale della chiesa di Acciaroli, e qui nessuno entrerà. Ma ricordiamo e sappiamo che quelle maschere sono anche la nostra storia, le nostre spernze. Non illudiamoci di essere sempre nudi e puri. Santi o uomini ,mortali o immortali, veggenti o folli – è un destino di cui ho appena intravisto l’orrore e la bellezza in un gesto violento e una morte indesiderata.Non viviamoci indispensabili, anche se siamo portati a pensarlo, ognuno con le sue eccellenti ragioni. Tutti andiamo e veniamo dalla stessa porta. Ognuno di noi ha il suo volto gioioso e il suo incubo privato: la paura non è neppure un sentimento, è uno stato. E’ sangue della nostra carne, prendiamola con noi. Noi che amiamo la gioia e l’armonia sappiamo con lei passare anche le nostre ore.Essere vivi è sempre e solo un distacco. Tutta la vita è un raffinato vagare nelle strategie personali dell’addio.Questa dolorosa notte di Acciaroli è stata lunga e irripetibile: teniamola dentro la nostra memoria come un evento, una possibilità …uno scongiuro. Non spegniamo il fuoco e torniamo a vivere nelle piazze e a non morire lentamente nelle nostre case. Non cerchiamo mai di mortificare o di rassegnarci alla vita ma di esserne consapevoli e liberi, innanzitutto. Di sorprendere e meravigliarci sempre . Mai dormire in se stessi ma addormentarsi fuori di sé, per uscire dai nostri corpi e dai nostri pensieri, lasciando a chi resta l’insegnamento del sogno e qualche gesto o persona da ricordare.

mauro orlando

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