illuminato da un tramonto luominoso e fresco il Castello d’Aquino di Grottaminarda ha fatto da adeguata cornice paesologica all’incontro di Grottaminarda.”La paesologia è in guerra con le parole, è in guerra con le astrazioni. …..La paesologia è l’illusione di trovare anime mute, anime sconvolte dal clamore di un attimo qualsiasi e non dagli spettacolini del tubo catodico o del pianeta google”.Di parole ne abbiamo consumate raggrumate e appesantite dalla lontananza ma ancora ieri si sentiva che rappresentavano un urgenza e una necessità per ritrovarsi e verificare chi sa che cosa..lo spirito dell’inizio, il senso sbiadito di un comunitarismo amicale , ognuno con domande mai pronunciate che in cuor suo conosceva già le risposte possibili e desiderate …..ognuno con la speranza che il viaggio continuasse .
Il pericolo teorico-pratico di qualsiasi processo di formazione di una esperienza originale , nuova ed autentica è cessare “di mettersi in discussione” o subire il timore di poter concepire una possibile “alternativa” alle proprie forme acquisite di vivere o pensare in comune , siano esse esplicite o implicite.
Ci si sente esentati o infastiditi dal dover riesaminare, riargomentare, rigiustificare o riprovare la validità dei propri postulati , opinioni o ragionamenti o la utilità dei propri esiti se pur non ritenuti assoluti e definitivi nel consumato e conflittuale incontro con le storie del passato,del presente e dell’immediato futuro.
Le vere esperienze culturali ,che sono comunque politiche nella cosidetta età della “postdemocrazia” sono vive e vitali fino a quando non sopprimono, sopportano o vietano il pensiero laico, critico e plurale.
” La cultura e la politica si fondano sul dato di fatto della pluralità degli uomini e…. trattano della convivenza e comunanza dei diversi”.
Partecipiamo tutti alla politica come “esseri riflessivi” e siamo scaltri nel voler usare tutta la nostra libertà senza voler incorrere nella cosidetta “impotenza da eccesso di libertà”.Ecco per me una delle necessità di formalizzare le comunanze individuali per una declinazione reale dell’etica della responsabilità che non mortifichi l’etica delle convinzioni.Abbiamo individuato uno spartito su cui scrivere le nostre melodie e qualcuno l’ha chiamato “paesologia”.Ora dobbiamo ad ognuno di noi lasciare la libertà di scriverci la propria canzone ,la propria lirica,il proprio racconto, il proprio progetto,la propria filosofia……io da parte mia voglio scrivere un mio viaggio verso una nuova identità plurale della cittadinanza ripartendo dalla mia bella e vergine Irpinia.
grazie ai viandanti comunitari sergio, angelo, franco, elda, salvatore, gaetano, paolo, enzo, francesco, nicola, federico,l’occhio tecnicamente umano di agostino…… al nuovo comunitario Ugo…..e tanti altri…..vicini e lontani nel mondo a vivere la propria ‘paesologia’..
mauro
2 commenti:
Bravo Mauro. Mettilo anche sul sito della Comunità Provvisoria!.Ciao EDDA
Bravo Mauro. Mettilo anche sul sito della Comunità Provvisoria!.Ciao EDDA
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