domenica 8 febbraio 2015

i sogni dommatici di ..un matematico disamorato.


....tolse gli occhiali e si addormentò....

......soffiando nel buco
delle suo bolle matematiche...
la più bella delle teorie
la meccanica quantistica
l'architettura dell'universo
le particelle elementari
la gravità quantistica
la probabilità
e il calore dei buchi neri
...l'incurvarsi del tempo e delle spazio
l'emozione di ogni velo caduto
sul miracolo 
delle cose che cadono
e i pianeti che girano
lo spazio uguale alla materia
in un gigantesco mollusco flessibile
dopo l'eplosione 
di un universo piccolo e caldo
agli occhi dei giovani
e lo spazio si increspa come il mare
a primavera
e sprofonda 
in buchi neri senza uscita
in autunno
come materia 
di cui son fatto i sogni
e la rarefatta bellezza 
di una sonata di Beethoven
e occhi nuovi 
per vedere il mondo
ma anche lui 
di notte 
si mascherava per gioco
o per stupidità 
da "uomo nero"
e sentiva il fastidio
dei soavi legami di tenerezza
e gli idicibili vincoli d'amore
di amori casalinghi
e "la forza" dell'Eros
nei languori della vita quotidiana
"il letto lussureggiante
di una casa di cedri e cipressi"
"il ventre della donna amata 
come mucchio di grano
circondati da gigli...fiori che sbocciano 
e melograni come segni amorosi"
e rancori e accuse e scuse....
e poi ancora
...."bere i baci dalla bocca..
le carezze che entusiamano più del vino
...nel respiro dei profumi dell'amore
scambiando i profumi con la persona amata 
in un perenne Cantico dei cantici...
croce e delizia degli animi infelici.
e l'alba ancora numeri 
ai bordi dell'0ceano dell'ignoranza
egli.....da solo 
guarda brillare il mistero del mondo
nell'incresparura luminosa delle onde
cerca la bellezza del mondo....
e.....in una emozione senza fiato
bruciando la forza del desiderio dell'èros
si conforta nel sapere di non sapere...
del pulcioso logorroico di Atene.
e il canto poetico del amato Lucrezio
che gli spiegava in pensiero poetante
" la terra , la madre che ci alimenta
riceve limpide gocce di pioggia
e produe il luminoso frumento
e gli alberi rigogliosi
e la razza umana 
e le stirpi delle fiere
offrendo i cibi con cui nutrono i corpi
per condurre una vita dolce
e generare la prole,,"
ammirandosi 
nello specchio delle armonie dell'Universo
....il calore della solitudine ordinata
....il silenzio tra i rumori di fondo
di uomini impauriti dalla profondità
nell'equilibrio delle note calde del cuore
e le parole fredde della ragione
..... vivere al meglio la vita....mortale 
nascosta nelle pieghe, le frane,le crepe 
e le ombre di spettri
sull'intonaco scalcinato del mondo
e i buchi neri dell'animo umano
senza forza di materia vivente 
..... non si fa antimateria ....
...per morire nel tempo immobile 
e nello spazio ricurvo degli uomini.

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