nostalgia,,,nostalgia per piccina che tu sia.....
La nostra anima della memoria è diventata “vintage”?E’ giusto ancorarci a
situazione ricche di passioni calde ed oggetti del passato del sentimento come forma rassicurante di una dimensione
dell’anima politica perduta
non trovando appagamento e continuità
nel presente. Il “vintage” non è ricordo
….. è una forma possibile di vivere o organizzare la nostalgia? Il
passato si presta ad essere riempito di cose ideali dal momento che il
presente è bulimico di momenti fondanti,di toppe pregresse di
senso. Ci si abitua a d un parossismo del pensiero che cerca se stesso e sfinisce per trovarsi
dappertutto in una canzone,un oggetto,un vecchio quaderno d i appunti e
quant’altro. “tutte le storie ne contengono una –scriveva Kundera- che non è
stata ancora raccontata e che probabilmente non verrà raccontata mai”. Il senso mitico dell’infanzia,di Babbo natale
e del gioco come forma del mondo…era il tempo degli Dei di Eraclito che giocavano
con gli elementi con la natura e a dadi con gli uomini. Oggi al mitologia
possibile delle origini può essere
l’antidoto ad un tempo che ci sfugge tra le dita e che non riusciamo a fermare e capire.Non
abbiamo più radure che ci permettono di pender fiato nei nostri viaggi parossistici
e superficiali in un presente complesso,complicato
inafferrabile come Proteo. Mito è parola-racconto ma non parola delle merci che hanno bisogno di
aggressività e asservimento totale della nostra mente e psiche..Pasolini
ricreava un passato mitico nelle borgate
reali o mai esistite, Leopardi li cercava ‘oltre la siepe’. Il vintage è al
fenomenologia dello Spirito-merce che
satura il nostro orizzonte di senso e che noi dobbiamo comprare per estendere
quel senso a noi stessi.
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