lunedì 22 dicembre 2014






nostalgia,,,nostalgia per piccina che tu sia.....




La nostra anima della memoria  è diventata “vintage”?E’ giusto ancorarci a situazione ricche di passioni calde ed oggetti del passato del sentimento  come forma rassicurante di una dimensione dell’anima  politica  perduta  non trovando appagamento e continuità  nel presente. Il “vintage” non è ricordo  ….. è una forma possibile di vivere o organizzare la nostalgia? Il passato si presta ad essere riempito di cose ideali dal momento che il presente  è bulimico  di momenti fondanti,di toppe pregresse di senso. Ci si abitua a d un parossismo del pensiero  che cerca se stesso e sfinisce per trovarsi dappertutto in una canzone,un oggetto,un vecchio quaderno d i appunti e quant’altro. “tutte le storie ne contengono una –scriveva Kundera- che non è stata ancora raccontata e che probabilmente non verrà raccontata mai”.  Il senso mitico dell’infanzia,di Babbo natale e del gioco come forma del mondo…era il tempo degli Dei di Eraclito che   giocavano con gli elementi con la natura e a dadi con gli uomini. Oggi al mitologia possibile delle origini  può essere l’antidoto ad un tempo che ci sfugge tra le dita  e che non riusciamo a fermare e capire.Non abbiamo più radure che ci permettono di pender fiato nei nostri viaggi parossistici e superficiali  in un presente complesso,complicato inafferrabile come Proteo. Mito è parola-racconto  ma non parola delle merci che hanno bisogno di aggressività e asservimento totale della nostra mente e psiche..Pasolini ricreava un passato mitico  nelle borgate reali o mai esistite, Leopardi li cercava ‘oltre la siepe’. Il vintage è al fenomenologia dello Spirito-merce  che satura il nostro orizzonte di senso e che noi dobbiamo comprare per estendere quel senso a noi stessi.

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