... ma liberaci dal male
Il problema della teologia occidentale, la domanda "pro" o "contro" Dio, emerge in tutta chiarezza attorno alla questione del male, problema che, per Sequeri, non si definisce solamente nei termini di un principio critico nei confronti dell'esperienza religiosa - e dunque con l'effetto distanziante dell'ateismo di protesta. E' "critico" in quanto "fondante", "in quando istituisce - scrive il teologo - concretamente il rapporto religioso come esperienza sofferta della trascendenza di senso".Esperienza che è apertura a Dio nelle figure del bisogno e della invocazione: "liberaci dal male". L'esperienza religiosa vive di questa polarizzazione, perché è proprio la scandalosa eccedenza del male che solleva il tema della trascendenza del senso. L'ateismo che nasce per protesta nei confronti dell'esistenza del male ha bisogno del suo oggetto polemico, dell'affermazione di un Dio che rende scandaloso il male.
Il problema della teologia occidentale, la domanda "pro" o "contro" Dio, emerge in tutta chiarezza attorno alla questione del male, problema che, per Sequeri, non si definisce solamente nei termini di un principio critico nei confronti dell'esperienza religiosa - e dunque con l'effetto distanziante dell'ateismo di protesta. E' "critico" in quanto "fondante", "in quando istituisce - scrive il teologo - concretamente il rapporto religioso come esperienza sofferta della trascendenza di senso".Esperienza che è apertura a Dio nelle figure del bisogno e della invocazione: "liberaci dal male". L'esperienza religiosa vive di questa polarizzazione, perché è proprio la scandalosa eccedenza del male che solleva il tema della trascendenza del senso. L'ateismo che nasce per protesta nei confronti dell'esistenza del male ha bisogno del suo oggetto polemico, dell'affermazione di un Dio che rende scandaloso il male.
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