I libri di Franco sono la storia di una amicizia particolare tra chi scrive le tue idee e i tuoi sentimenti di “ irpino della diapora” a cui a volte hai voglia di farne “ la tara” “ per abundantiam cordis” Le idee che mi sono piaciute discutere alla casa della paesologia di Trevico e nei bei giorni di Aliano cercando sempre di non incorrere di fatto nel pericolo di essere catalogato tra gli “ opinionisti e i problematici militanti e disfattisti”.
Ho necessità di rilevare la generale e diffusa consumazione del tradizionale lessico della estetica ...della letteratura e dell politica e della necessità di una loro riformulazione. Tuttavia, tale riformulazione deve scavare nel contenuto del lemmi fondamentali della filosofia e della poesia occidentale non con l’intenzione di operarne una “Überwindung” un oltrepassamento niciano o heideggeriano capace solo di congedarvisi,o contrapporvisi dialetticamente ma con quella di rivelarne il lato ancora “impensato”. ...e .mettersi sul “ camino activo” dello “svelamento...percettivo o riflessivo”.Per condurre a termine questo progetto, bisogna situarsi all'incrocio di campi concettuali e linguistici differenti: la filosofia e la poesia …” sophia e poiesis” …” sorelle nemiche” della vita materiale e spirituale.
L’ esperienza paesologica ….nella categoria di
“ arrendevolezza” del suo “ sapere” si attesta su un atteggiamento di riflessività nel mondo giocato sulla triade concettuale di Communitas, Immunitas e Bios. Il nodo problematico principale di questa rivisitazione è quello della “comunità”: “comunità” è , fuori da ogni influenza comunitaristica, come ideale astratto o utopistico otto-novecentesco ma come ciò che gli individui semplicemente sono quando sono assieme. Ma che cosa vincola gli individui gli uni agli altri entro una medesima comunità? È una sorta di “debito”, di onere, a farlo: quando questa obbligazione reciproca collassa, allora gli individui si “immunizzano” reciprocamente, trasformando la originaria communitas in immunitas.Tante sono le forme di immunizzazioni anche di carattere poetico, filosofico o politico. Il che vuol dire che gli individui si associano in comunità già risentendo della possibilità della rottura del vincolo comunitario. È per questa ragione che essi stringono reciproca relazione scambiandosi oneri e doveri. La comunità, cioè, si raccoglie in sé immunizzandosi dall’immune, da ciò che è fuori della comunità e per questo la espone a un rischio. È a questo punto, si può dire, che fa il suo ingresso nel discorso la traccia biopolitica: la mancanza che segna oggi in profondità gli individui riguarda la loro stessa sostanza di esseri viventi, per cui è soltanto attraverso la biopolitica – una politica che trattenga in vita la vita – che la comunità può raccogliersi in sé immunizzandosi dall’immune. È questo a fare della comunità contemporanea, ormai pienamente globalizzata, qualcosa dal volto diverso rispetto a quello del passato.
La paesologia quindi non deve incorrere nel facile pericolo di fondare il suo “ sapere esistenziale” sulla categoria della “contrapposizione” della dialettica “ amico-nemico” tra “ percettivi e logici” tra filosofia e filosofia e accettare la reversibilità tra “poesia pensante e pensiero poetante” .Il resto viene da solo spontaneamente e riflessivamente.
mauro orlando
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