venerdì 15 marzo 2013

Elisir d'amore per ......i dialoghi immaginifici

Dialogo immaginifico tra un angelo, un clown sulla storia di un Orso……disperato!


Nanosecondo: Ciao Mercuzio, ma dove sei finito io qui sono alle prese con un Orso che è fuggito dal circo equestre che aveva messo tende a Grottaminarda, adesso s’è richiuso in una casa, sono arrivate le forze dell’ordine, vigili del fuoco e c’è pure il personale del circo con il domatore, pure i clown sono disperati, sono tutti disperati, perché non riescono a cacciarlo fuori di casa….;



Mercuzio: Prima di tutto devo correggerti e raccontarti un vecchio “cunto de li cunti” che una vecchia-strega ci raccontava intorno al fuoco nella piazza del nostro quartiere mentre arrostivamo ceci, pannocchie e fave. Di un amore improbabile e incestuoso tra un orso marsicano e un lupo sannitico proprio nelle foreste e macchie dell’Irpinia d’oriente….tutti gli abitanti specialmente nelle notte di luna piena sentivano i guaiti gioiosi e innamorati di questi amplessi contro natura e molti raccontano di aver incontrato il frutto di tanto innaturale amore …..e ancora oggi studiosi e non vanno alla ricerca di questo esemplare unico e raro che nei libri di scienza è nominato “luporso” con un DNA ricombinato e scombinato sia dal punto di vista genetico che biologico e che sicuramente ha influenzato e definito non solo il suo aspetto eretto ma la sua psicologia comportamentale……e, certo lui è fuggito dal circo e se rintanato in quella casa, perché non sopporta più di essere preso in giro per lo spettacolo che gli chiedono di fare, e quando poi a quell’emerito imbecille del suo domatore, è una vita che gli sta dicendo che ne non può più di essere domato perché è un animale molto umano. Non ama la debolezza, preferisce l’astuzia intelligente, la pazienza remissiva, l’ozio attivo, la lentezza agile, il silenzio eloquente, la meditazione riflessiva, la poesia che fiuta e anche la follia che da allegria, insomma il letargo. Prova speranza, paura, orgoglio, disgusto, rabbia per gli umani che applaudono per paura o per cinismo. Con le sue rare azioni un po’ goffe e miti cerca di mostrare e offrire segni, immagini e descrizioni del suo mondo interiore e del suo equilibrio egotico che ha conquistato a fatica. Non può parlare ma riesce proiettare se stesso come richiesta di libertà,autonomia e a dare voce e ascolto alle creature che insidiano la sua scena. Egli sa da dove viene e cosa è ripete anche lui a se stesso, fino all’orlo del suo burrone: io sono un orso particolare …Irpino in via d’estinzione, un predatore mellifluo…fiuto le bestie e quando sono troppo invadenti non le aggredisco ….le evito col silenzio e qualche grugnito indicatore… Amo confronti equilibrati e dignitosi con gli umani sensibili…. Che che sono disponibili a imparare a simulare negli occhi degli animali lo spettro e la paura della sconfitta e della superiorità naturale….della libertà;



Nanosecondo: è certo tutti gli animali dovrebbero essere liberi e liberati dalle loro prigioni. Loro possono vivere solo nella natura del bosco e delle valli. Sotto il cielo stellato e d’inverno come adesso dormire sereni e beati, fino a quando spunteranno nuovi fiori;



Mercuzio: certo che voi umani il vizio di addomesticare gli animali non ve lo perdete mai. Più che addomesticarli vi dovreste fare addomesticare da loro. Chi sa alla fine comprendereste la vera natura della vita che è libera da ogni catena. Vuoi che essa sia mentale o fisica. Nei vostri paesi da strapazzo, figurati poi a Grottaminarda o l’Irpinia dove hanno da sempre cercato di addomesticare anche i lupi senza sapere che è tutta energia sprecata. Solo San Francesco vi riuscì, ma perché? Lui era il giullare di Dio un po’ come te clown sornione che comprende la natura degli umani che a volte si fanno imbavagliare dalla poesia e dall’incanto paesologico di comunità disperse dove gli stessi animali sono fuggiti per paura di essere addomesticati. Gli uomini non dovrebbero solo cercare nelle civiltà antiche il senso delle proprie idee, fantasticherie, passioni e i segni del linguaggio per comunicare i propri sentimenti, e idee. Noi angeli come gli orsi siamo in addomesticabili per quello che mostriamo ….avanzando a passi cauti…superando a volo, come gli orsi, a volte con balzi goffi e leggeri tutti i rami caduti sulla neve così silenziosi, da lasciare leggere le nostre orme, che solo un topo addormentato nella sua tana potrebbe aprire un occhio quando le mie zampe la scuotono, per poi richiuderli un istante dopo il mio passaggio…..camminiamo sempre controvento e avanziamo silenzioso e leggero come il vento…..sempre un tono sotto. Un nuovo umanesimo delle colline nasce nei boschi e non nei piccoli paesi…Voi umani dovreste imparare dagli orsi, come la radice più profonda di un albero, a sentire un passero posarsi sopra il ramo più alto….essere diversi dalle altre cose viventi, diverso dagli alberi e dalla neve, dagli uomini, più simile al fuoco, più simile all’autunno che all’estate…..Fare parte del silenzio della foresta…che degli ospedali e delle chiese…Imparare a sentire e immunizzare oltre alle parole aggressive delle vostre prede anche il ritmo del cuore e del loro fiato a misurare la loro paura dietro al maschera del cinismo o della cattiveria….



Nanosecondo: Mercuzio, angioletto mio, hai proprio ragione. Io ne conosco uno di questi che è pure filosofo. Sai di quelli che mettono le parole una dietro l’altra anch’essi come domatori di orsi, cavalli e tigri con la speranza di addomesticarle. Ma le parole sono come gli animali le puoi anche mettere in fila, una dietro l’altra, ma non possono essere imprigionate in nessuna rete per guardale o sentirle ma come nella foresta lasciate libere a loro stesse, se no, anche loro, come animali potrebbero essere addomesticate, non credi?



Mercuzio: già pure il mio padrone e sovrano di tutti i cieli – U’Mast, come lo chiami tu – ha dato a tutti gli uomini il libero arbitrio ed ogni tanto dovrebbero metterlo in pratica per evitare di addomesticarsi al volere degli altri, che come il domatore del circo utilizza la pazienza dell’orso. Ho conosciuto e frequentato ultimamente un filosofo che voi considerate l’iniziatore della cosiddetta “modernità” che voi avete reso come “foglia di fico” per coprire tutte le vostre scempiaggini, crimini e misfatti degli ultimi due secoli. Un certo Rousseau che continua inutilmente a spiegare a Voltaire il senso di una “comunità naturale” parlando di volontà generale …nozione complessa che richiede un grado di attenzione e ascolto notevole…virtù poco acquisita tra voi mortali “intelligenti”…Egli ama ripetere che la ragione è identica in tutti gli uomini, mentre le passioni e sentimenti sono per lo più diversi e per conseguenza, se un problema generale e comunitario ciascuno riflettesse da solo ed esprimesse una opinione, e se le opinioni fossero inseguite, confrontate tra di loro, probabilmente esse coinciderebbero per la parte giusta e ragionevole di ciascuno e sarebbero differenti per quanto riguarda le ingiustizie, scompensi, errori, causati dai sentimenti e dalle passioni…. E quando scimmiottano di mettersi in “comunità” rischiano di costruire macchine collettive di micro e macro potere (partiti, gruppi etnici, movimenti, etc) per produrre sentimenti, passioni collettive …cancellando o inibendo le potenzialità delle singolarità comuni, libere ed aperte……In una sola occasione mi sono permesso di intervenire data la mia “professionale” conoscenza degli uomini, spiegando che la creazione di queste comunità, circoli, partiti, movimenti dovrebbe essere mantenuti in santa fluidità e provvisorietà; in una dimensione costituente e permanente la cui reciproca conoscenza è possibile niente meno solo se in stato di “amicizia” in perenne gratitudine,… discorso, desumo, difficile? E, già perché non li ho mai visti pacificati e d’accordo…..ma sempre coi toni veramente eccitati e ostili e non come orsi che fanno solo paura per difendersi da voi umani, ma per assumere la discussione ed il potere di addomesticare! ….Per fortuna che erano nel “Limbo” una sorta di zona franca per tutti quelli che hanno esercitato il ruolo di “intellettuale” nella vita terrena….a differenza dell’orso che si nasconde in caso solo per difendersi…..



Nanosecondo:…….così tornarono tutti nella caverna orsa e grande orso si sedette sulla sua poltrona, con piccolo orso acciambellato sul suo petto, finì il suo libro sugli orsi e si addormentò…..sogni d’oro a te Mercuzio, mi è venuto sonno.



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