domenica 16 settembre 2012

Elisir d'amore .........per un ricordo...


La nostra anima della memoria è diventata “vintage”?E’ giusto ancorarci a situazione ricche di passioni calde ed oggetti del passato del sentimento come forma rassicurante di una dimensione dell’anima politica perduta non trovando appa...gamento e continuità nel presente. Il “vintage” non è ricordo ….. è una forma possibile di vivere o organizzare la nostalgia? Il passato si presta ad essere riempito di cose ideali dal momento che il presente è bulimico di momenti fondanti,di toppe pregresse di senso. Ci si abitua a d un parossismo del pensiero che cerca se stesso e sfinisce per trovarsi dappertutto in una canzone,un oggetto,un vecchio quaderno d i appunti e quant’altro. “tutte le storie ne contengono una –scriveva Kundera- che non è stata ancora raccontata e che probabilmente non verrà raccontata mai”. Il senso mitico dell’infanzia,di Babbo natale e del gioco come forma del mondo…era il tempo degli Dei di Eraclito che giocavano con gli elementi con la natura e a dadi con gli uomini. Oggi al mitologia possibile delle origini può essere l’antidoto ad un tempo che ci sfugge tra le dita e che non riusciamo a fermare e capire.Non abbiamo più radure che ci permettono di pender fiato nei nostri viaggi parossistici e superficiali in un presente complesso,complicato inafferrabile come Proteo. Mito è parola-racconto ma non parola delle merci che hanno bisogno di aggressività e asservimento totale della nostra mente e psiche..Pasolini ricreava un passato mitico nelle borgate reali o mai esistite, Leopardi li cercava ‘oltre la siepe’. Il vintage è al fenomenologia dello Spirito-merce che satura il nostro orizzonte di senso e che noi dobbiamo comprare per estendere quel senso a noi stessi.

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