appuntamenti mancati
a castelnuovo di conza la pena di un paese ricostruito e già in rovina prima di essere abitato. a laviano la pena e il disgusto per il lavoro degli architetti. poi il colpo d’ala, la visita a un contadino che conosco. siamo rimasti due ore noi a fare foto…grafie alla bella famiglia e alle vacche loro a offrirci il meglio dei loro prodotti. a un certo punto sembrava uno di quegli incontri umani che si facevano una volta. erano tutti felici. io no, ero immerso nella mia stanchezza. alla fine per qualche motivo non mi trovo mai a tempo con gli appuntamenti della vita. e in questo caso neppure all’appuntamento con la poesia.
franco arminio
………Laviano ci ha accolto con un tempo e una luce che comunemente si può definire non delle migliori ma come le ‘cose preziose” come la “alètheia …kalòs kai agathòs” (la verità bella e buona) ama nascondersi e provocarci nelle pigrizie,stanchezze ,tristezze e…… nelle abitudini distratte e superficiali si è aperta nella sua profonda e autentica bellezza e gioia. La “paesologia” ci chiede di “camminare con gli occhi ben aperti “ e i nostri compagni di avventura e di sogno, capitanati da un franco stanco ma felice, accompagnati con discreto silenzio da me ,edda e enzo , con i loro occhi meccanici ……francesco&francesco,mario,federico e salvatore si sono lanciati nelle scoperte intime delle prorie immagini con lo sfondo e la scena del teatro della quotidianità ,silenzio isolato e dell’assurdo paesano , come palestra e palcoscenico di “solitudini” distratte ,non ben curate ed esibite alle nostre amicali e curiose richieste senza un apparente fatica a sintonizzarsi con questi occasionali e esuberanti ospiti….. Alla buon ora ci siamo ritrovati ….’alieni’ e “alienati” autoconvocati non a cercare conforto ne “le parole che non hanno ritorno”….”in un giorno frainteso” a rievocare un improbabile e onirico “borgo delle tre case bianche…sei falde rosse di tetto a capanna, cariche di cielo di speranze profonde,dodici facciate tante finestre …..dell’amico Adelemo…..tra tutta una serie di immagini ‘liriche’ in un biancoenero luminosissimo di cose e persone che non passano inosservate in un nostro sogno apparentemente nascosto dove “la sua bellezza non è un falso ma un vuoto….un vuoto chiamato bello che ognuno riempie di se stesso” prima nell’iride del proprio occhio curioso e poi fissato per eccesso di amore (abundantiam cordis) in una immagine quasi come nell’atto solitario e amoroso di Dio quando ha sentito la necessità di “creare” uomini e cose oggettivate. Avrei voluto chiedere a questi innamorati nello sguardo la parola-chiave che desse senso e rappresentazione a questo “vuoto” così esposto e ostentato e rivelare il loro personale ‘daimon’ vitale e nascosto che traspariva nelle viscere profonde di ogni immagine sfacciatamente bella ed evocativa negli occhi provocanti dei “ragazzi dell’appennino” e dei suoi belli ed operosi genitori .Ma ,presi dall’incantamento” della natura non violentata da “costruzioni” senza anima e bellezza ci siamo rifugiati nella bella azienda di Angelo e Concetta a fare pratica di “paesologia applicata “ senza forzature del pensiero ma facendoci guidare dal cuore tra mucche chiamate per nome e paesaggi appennici di una bellezza irpina incontamianata ,nascosta e preziosa … che abbiamo pesato come “umanesimo delle montagne” e poi ci siamo fatti portare nel tempo antico di un lavoro fatto di gesti lenti ma sicuri delle loro mani nella pasta dei “caciocavalli” da plasmare mentre noi cercavamo di fermarli nelle loro immagini laboriose e felici…e alla fine ,come si usa dire non “tutto è finito a tarallucci e vino ma…..a caciocavallo,salame ,ricotta e ….crema di limoncello…..e a questo punto come la paesologia ci siamo arresi ma felici delle vecchie e nuove amicizie che nel frattempo come per “un richiamo affettuoso.....quali colombe dal disio chiamate” hanno allargato la bella e allegra compagnia…. Infine sotto la regia amorosa di franco il gruppo ha fatto il punto della giornata e discusso il possibile uso della esperienza fotografica di questi mesi per animare le giornate agostane della rupe della comunità provvisoria a Cairano 7x 2011 e ognuono di noi è tornato a casa pensando che “ forse non lo sai ma pure questo è amore “ della paesologia.
mauro orlando
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