lunedì 26 gennaio 2009

Elisir d'amore per ......il diritto al sentimento.

G. Verdi, La traviata ,preludio al 1 atto.



La Traviata è quella che è perchè non esiste nel teatro d'opera un personaggio più affascinante ,misterioso ,impossibile e seducente di Violetta.No è una semplice donna ma la donna per eccellenza,contraddizioni comprese: santa e puttana, ammaliante e buona, adolescente e adulta. Come Venere , come Manon, come Marilyn, come Lulu...non fai ancora in tempo a chiederti perchè e hai già perso la testa e alla fine ti chiedi se esiste davvero e se te la sei solo sognata.
La sua musica non sarà delle più belle mai scritte ma è dentro di noi e non se ne prescinde.Essa ha dato il nome- in italiano- a sentimenti, gesti ed espressioni. La "Traviata" è la nsotra lingua muiscale e sentimentale di italiani.
L’opera ha continuato il suo cammino straordinario di spettacolo-totale, perfetto incontro di tutto ciò che gli Italiani chiedono per riempirsi di emozioni di ogni tipo, e continuerà a rappresentare lo specchio di questa nazione sacra e profana, collettiva e individualista, sensuale e puritana, riproducendo in fiction quel che tutti anelano dal reale. L’opera è la vera, l’immensa “lanx satura”, la realizzazione di un’unità più desiderata che vissuta, la celebrazione di una lingua che solo otto italiani su mille conoscono e che molti proprio attraverso essa impareranno.L’opera rappresenta tutte le classi della società italiana, immerse nella stessa passione elementare autorappresentativa e autocelebrativa. Nell’opera gli italiani si specchiano, si vedono, riconoscono i loro modi di affrontare l’esistenza, di pensare, di agire, riconoscono di essere fortemente simili. Laddove (a differenza di Francia e Inghilterra che l’avevano assorbita dal passato, dal folk, dal popolare), in Italia non esiste una tradizione unitaria che tutti accomuni, l’opera, in ritardo, compie questa unificazione dall’alto al basso.

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