giovedì 22 gennaio 2009

Elisir d'amore per .........due voci liriche che parlano del meridione.

la lirica di Mascagni

Cavalleria rusticana

.........e la lirica di Arminio.

.......Salgo ancora, arrivo in un bosco, la Lucania non è terra di grandi folle ed è il luogo giusto per oggi. Ripenso alle persone incontrate, a tre giovani donne in un bar, a un operaio che lavora alla vicina Fiat di Melfi, ripenso al fatto che nei due bar in cui sono entrato c’erano le foto della festa degli anziani fatta qualche mese fa. Mi è parso un segno che in questo paese la vecchiaia è una cosa che nessuno aborrisce, una cosa accettata con clemenza.

Oggi non ho avuto appuntamenti col panico, forse gli abitanti del luogo mi hanno trasmesso il loro quieto sconforto. Ci saranno anche qui i campioni del rancore e della maldicenza, la Lucania è terra di gente solitaria, poco propensa a fare gruppo e a incoraggiare i suoi figli migliori, ma sono storie che ti feriscono quando vuoi che ti feriscano. Adesso io posso accogliere solo silenzi, porte chiuse, anime leggere, non ho spazi in me per i rumori tipici dell’epoca. Sento che la vita giusta per me è andare in paesi come San Fele, da solo o con anime randagie. Oggi ho capito che forse comincia a nascere un sud che ormai dispera di ricevere attenzioni e cure e proprio per questo diventa pura poesia, torna selva, paesaggio, torna acqua che scorre, un sud ormai che neppure ci fa caso agli imbrogli di chi lo conduce, un sud che si sgretola e torna luce.

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